- Dove vai
Dove vai tempo non vissuto
che sfuggi al sogno e all'avventura
e segni i volti e i pensieri
e raffreddi d'angoscia la primavera
dove vai tempo vuoto e smarrito
che perdi la strada e la rincorri alla sera
quando tutto tace e non brucia
- Frutta secca dipinta
Lucidamente invecchiato dinanzi
alla creazione possibile di un modello
sul quale trovare riposo
manca il sostegno
l'espressione docile del fondo
il mio stesso esercizio di stile
- Il chiostro
L'accordo in do maggiore
e le scarpe bagnate dall'acqua del mare,
risalendo a cercare il fiume
o la serenità.
E l'indice puntato sul segreto,
delle modeste storie tra le vecchie, libertà
che ripetono le nuove, il prato
- Indie
Signora fazzolettino, ti ho salutato ieri sera mentre dormivi,
guance rosse e sogni chiari -- e luci spente sulla via.
All'alba di questo orizzonte fuggo a valle tra i miei pensieri,
come mostri neri sotto i ponti, racconti nuovi di terra straniera,
alte torri scure, gatti in amore.
Signora di una vecchia di stanza, condottiero ribelle, isola fragile,
bella notte di stelle, dove vai, ora che non ti so?
Fiorirà questo campo di grano, fiorirà un bel giorno
- La citta di carta
Non ho mai saputo, amore, quale dignità assegnare
alla strada che congiunge il tuo quartiere al mio.
E l'ho benedetta perché distanziava ed univa
i nostri mondi così ancillari
come un arcobaleno ritaglia l'orizzonte.
E avrei voluto dimezzarla
per essere più proteso